Sulla questione rave party, interviene anche il giornalista Dody Giugliano che pone sulla questione una sua personale opinione.
“In piena diffusione delle varianti covid, mentre le autorità si affannano a monitarere i movimenti di possibili “untori”, etereogenee tribù “barbariche”, si sono date appuntamento in zona apparentemente “franca” per i consueti “riti pagani” che oggi vengono denominati rave party.”
“Cittadini preoccupati? Mi pare il minimo. Forze dell’Ordine impossibilitate ad intervenire? Mah! Ricordiamoci che volere e potere. Certo non stiamo a predicare violenza, anche se, in questo caso sarebbe difficile non praticarla, tenendo conto delle migliaia di giovani radunatisi in questo angolo di Toscana, adesso trasformato in una sorta di campo di concentramento autogestito, dove ognuno dei partecipanti può far esplodere l’energia repressa da oltre un anno di “reclusione” pandemica”.
“Prima o poi se ne andranno”, affermano alcuni degli abitanti più rassegnati che ottimisti, mentre altri invocano l’intervento del 7° Cavalleggeri . Difficile prendere una decisione. L’unica plausibile, è quella di creare una cintura di sicurezza intorno al luogo del “peccato”, della serie “ti aspetto fuori”, . per poter verificare tramite tampone, lo stato di salute delle festanti tribù.”
“Tutto questo è possibile, ma richiederebbe uno sforzo non solo economico, a dir poco immane, un’organizzazione logistica che metterebbe a dura prova anche il Generale Figliuolo. Ecco quindi che, alla fine, con buona pace (si fa per dire) di quasi tutti, i partecipanti se la caveranno senza troppi danni, tranne quelli causati dagli eccessi alcoolici, spinelli&dintorni e massacro timpanico garantito. Insomma, come direbbero i nostri anziani: “a chi tocca un brontoli”
Questa l’ultima comunicazione giunta in serata dalla Questura di Pisa: “l’unico aggiornamento per il rave di Tavolaia è che allo stato i ragazzi sul posto sono in diminuzione, al momento circa 2.500 persone. Nessuan criticità di rilievo”
D.G